L’angolo dell’emergente – Alessandro Ebuli, Incastri distanti

Buon giorno e ben trovati, carissimi lettori!

Oggi – come si evince dal titolo – non vi parlerò né di recensioni umili né di #TBR (quella di luglio –Luglio, col bene che ti voglio! #TBR~ – procede davvero molto a rilento!), ma piuttosto di un angolino su questo blog, che voglio interamente dedicare agli autori emergenti !

Veniamo al dunque: oggi parliamo di Alessandro Ebuli e il suo ultimo romanzo Incastri distanti.

ebuliChi: Alessandro Ebuli inizia a cimentarsi con la scrittura sul finire degli anni novanta. Le prime composizioni sono poesie, due delle quali “Fino alla fine del mondo” e “L’amico di tutti” vedono la pubblicazione rispettivamente nel 2001 e nel 2002 all’interno di due antologie letterarie curate da due importanti premi letterari della sua zona, Il Golfo e Borgo Ligure.

Nei successivi anni continua a scrivere ed inizia a collaborare con alcune riviste musicali on line, tra le quali musictarget.it,  accordo.itstoriadellamusica.itenglishfor.itilvoloweb.it.

Continua a scrivere numerose poesie, fino ad agosto 2016, quando viene pubblicata la prima raccolta dal titolo Sotterraneo, comprendente trenta composizioni, a cura di ERETICA Edizioni. In Sotterraneo sono presenti anche le due poesie già pubblicate negli anni 2001 e 2002. La raccolta partecipa al concorso letterario “Premio internazionale Cinque Terre – Sirio Guerrieri 2016/2017” e viene premiata con medaglia e menzione di merito. Nel 2017 ERETICA Edizioni pubblica la prima raccolta di racconti dal titolo Le dieci stanze. Il libro si presenta come una raccolta a tema, nel quale viene affrontata la tematica dei diversi stati d’animo che ogni individuo porta celati dentro di sé, che solo in alcuni casi si rendono manifesti. All’interno del libro è evidente un riferimento alla figura del padre in rapporto al figlio, riscontrabile in numerosi racconti.

Copertina Cosa:  Incastri distanti esce il 3 giugno scorso. Si tratta di una raccolta di dieci racconti, la maggior parte dei quali ispirati a fatti di cronaca realmente accaduti, rivisti per contesto e personaggi in chiave romanzata. Nello specifico, l’autore ha scelto di costruire delle storie riadattate attraverso una personale interpretazione, inventando nuovi personaggi o citando esplicitamente alcuni dei protagonisti reali. Si tratta di: l’attentato dell’undici settembre 2001 a New York, la strage di Bologna del 1980, l’abbattimento del volo Itavia sui cieli di Ustica, la straziante morte di Alfredino Rampi, la morte di Maria Letizia Berdini, prima vittima del lancio di sassi in autostrada nel 1996, l’omicidio di Marta Russo all’università La Sapienza a Roma del 1997, la morte del piccolo Nicholas Green su un’autostrada della Calabria, la morte del chitarrista cantante Jeff Buckley. Inoltre, vi sono due storie di totale invenzione: una in merito al problema dell’anoressia, l’altro riguardo un musicista donnaiolo che si trova a combattere con se stesso nel tentativo di scacciare i propri demoni e le proprie dipendenze da alcool e stupefacenti.

Come: Incastri distanti ha un totale di 118 pagine – lo trovate su Ibs. per un prezzo di € 13.00 -, ed è molto scorrevole (il ché si è rivelato utilissimo per il blocco del lettore che mi attanaglia da qualche settimana). Funzionale alla scorrevolezza, anche la suddivisione in racconti (non sono racconti molto lunghi), quindi il libro si legge molto velocemente. Come vi sarete già resi conto, tutti questi racconti – alcuni reali, alcuni totalmente di fantasia – hanno qualcosa in comune che li lega: il dolore. I racconti non si perdono in frivolezze, lo scrittore – infatti – va subito al dunque, senza perdersi in troppi dettagli inutili o contestualizzazioni eccessive. Ho apprezzato molto che siano stati trattati argomenti – parlo dei fatti di cronaca realmente accaduti – che per la maggior parte sono finiti un po’ nel dimenticatoio, anche se non ho molto apprezzato il racconto – di totale invenzione – con tema anoressia. Credo che certi temi siano un po’ troppo delicati per essere ridotti a brevi racconti – ma questo è un mio umile parere personale -; così come non ho molto apprezzato l’incipit un po’ troppo costruito: mi è subito venuto da pensare “chi è che al giorno d’oggi si esprime in questo modo?”.

Comunque, in generare, sono del parere che questi racconti siano più che un semplice romanzare fatti di cronaca, bensì vere e proprie riflessioni sull’animo umano, sulla percezione che abbiamo del dolore e – magari – su quello che sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate diversamente.

Insomma, non è una raccolta di racconti fine a se stessa, ma ha come scopo il lasciar riflettere. Ed è proprio questo lasciar riflettere ad essere molto importante, specialmente in un momento come quello che l’Italia e il mondo in generale sta vivendo. Bisogna guardare al passato e riflettere, cercare di migliorare il presente, per non dover incappare poi in futuro in altri “e se...”

 

Spero che questo piccolo Angolino dell’emergente vi sia piaciuto! Oltre a consigliarvi il libro, mi farebbe piacere uno scambio di opinioni: lo avete letto? Pensate di farlo? Cosa ne pensate delle tematiche trattate?

Se invece siete degli autori emergenti, potete contattarmi al mio indirizzo email: brigida.bocchetti8@gmail.com 🙂

A presto! ❤

 

 

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